Ribery dopo il ritiro: “Mi piacerebbe fare l’allenatore, il Pallone d’Oro un rimpianto”

Ribery dopo il ritiro: “Mi piacerebbe fare l’allenatore, il Pallone d’Oro un rimpianto”

Oggi è stata la sua giornata: celebrato prima dell’inizio della partita e abbracciato da Mazzocchi dopo il gol che ha deciso Salernitana-Spezia. Franck Ribery ha annunciato il ritiro dal calcio giocato in settimana, ma resterà a Salerno nello staff tecnico del club. Le sue parole a Sky dopo la partita: “In futuro mi piacerebbe fare l’allenatore, sono grato a Nicola e alla società per l’opportunità. Sono stato benissimo in Italia in questi tre anni e mezzo”

Franck Ribery lascia il calcio, ma solo quello giocato. Non sarà più un calciatore della Salernitana, ma resta in società nello staff tecnico: “Ringrazio tantissimo il mister e il presidente, mi sono stati vicino in questo momento e mi hanno concesso questa grande opportunità”.

 

Ribery: “Quella finale di Champions del 2012…”

Per il giocatore francese è stata una settimana densa di emozioni, nel bene e nel male, coronata dalla standing ovation dell’Arechi prima della partita contro lo Spezia: “Ho pianto tanto già in settimana, non solo oggi, è stato tutto molto bello con la squadra e la società. Il calcio mi ha dato tutto, ho conosciuto tante cose, vinto molto, vissuto momenti non facili però è stata un’esperienza incredibile, una storia lunga 22 anni fatta di amici, lavoro e gioco al top. Tutto è stato bello, ma il tuo momento prima o poi arriva. Non me lo aspettavo ora, ma già in settimana ho iniziato a lavorare con lo staff nel mio nuovo ruolo”. A Salerno si è chiusa una carriera ed è possibile che ora ne inizi un’altra. “Mi piacerebbe in futuro fare l’allenatore. Da un anno e mezzo sono qui, ho voluto bene a tutti e quando vedi che il tuo affetto è ricambiato è molto bello”. In una carriera piena di vittorie e soddisfazioni, c’è stato però anche qualche boccone amaro da digerire. “Rimpianti? Sono fiero della mia carriera, certo, poi prendere il Pallone d’Oro sarebbe stato un altro coronamento per la mia carriera. Sono comunque orgoglioso della mia storia. Le partite che porto nel cuore? La più importante è stata la finale di Champions nel 2013 vinta a Wembley contro il Borussia Dortmund, vorrei invece rigiocare quella del 2012 quando perdemmo in casa contro il Chelsea”. Infine parole d’amore per l’Italia: “Sono da oltre tre anni qui, amo tutto, le persone, la mentalità e soprattutto come si mangia”. Non dovrà ancora lasciare la cucina italiana, il futuro sarà ancora a Salerno, seppur in una nuova veste.

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