I media francesi stroncano il Psg e Verratti finisce dietro la lavagna

I media francesi stroncano il Psg e Verratti finisce dietro la lavagna

La squadra parigina ancora eliminata agli ottavi di Champions viene punita severamente dai media: l’azzurro prende 2, ma Messi e Mbappé (che valuta il suo futuro) non vanno oltre il 3

 

Anno nuovo, storia vecchia. Il Psg esce agli ottavi di Champions League, come lo scorso anno. Questa volta doveva essere l’anno della rinascita, invece la storia si ripete, in peggio. Le bocciature sono inevitabili. Per tutti o quasi. Male Messi, male Mbappé, peggio ancora Verratti. Piovono stroncature su Galtier e sulla sua banda punita dal Bayern Monaco. Mentre sui media già si invoca l’ennesimo azzeramento, per ripartire con più coerenza, e soprattutto con Zidane.

Dietro alla lavagna ci finisce Verratti. L’Equipe lo castiga con un 2 in pagella. Certo, sarebbe un tre con il metro italiano (la sufficienza è 5 in Francia, ndr), ma la sostanza non cambia: “Molta energia nel primo tempo, poi il crollo della ripresa con i palloni persi sul primo e secondo gol”. Mezzo punto in più sul Parisien (2,5): “Non al meglio, parte alto, arretra progressivamente, mai efficace sotto pressione”. Più duro ancora il Figaro: “Errore grottesco, indegno in una partita di questo livello”. Ma le bocciature arrivano anche per Messi e Mbappé: 3 a entrambi. Per l’Equipe quella in Baviera potrebbe essere stata l’ultima in Champions per l’argentino, con la maglia parigina. Anzi c’è chi, come l’opinionista Jerome Rothen su RmcSport, non lo vuole più vedere al Psg. Futuro incerto anche per Mbappé, rassegnato a fine partita: “Adesso penso solo al campionato, poi vedremo”.

 

E in quel “poi vedremo” c’è tutta l’incertezza della situazione di un Psg di nuovo massacrato dalle critiche. Sui social ovviamente, dove i tifosi si sfogano e chiedono la testa di Galtier: “Il mio futuro – ha detto il tecnico – dipende dalla dirigenza”. In realtà dipenderà anche dal clima generale, che non gli è certo favorevole, nonostante il passaporto. L’idea di avere francese alla guida della squadra della capitale era stata accolta con entusiasmo a giugno, soprattutto con la prospettiva di riportare una certa normalità in uno spogliatoio di stelle. Oggi però in molti gli rinfacciano i limiti di gestione dei fuoriclasse e la mancanza di esperienza ai vertici europei. Nodi che sono venuti al pettine ieri in modo lampante. E non sfugge alle critiche neppure il d.s. Campos che Galtier l’ha voluto come prima scelta. Così Le Parisien scaglia la prima pietra e rimette in circolo la candidatura di Zidane, altro francese, ma di alto rango. Senza dimenticare Tuchel, altro nome in voga. Il tedesco era stato cacciato quattro mesi dopo aver portato il Psg in finale di Champions, nel 2020.

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